LEONARDO CUMBO

Francesco Giuliano da Il Corriere di Roma n°771 del 23 aprile 2000

Agli inizi dell'anno, avemmo occasione di vedere il calendario di una banca, illustrato da uno scultore. Ci colpì la proiezione moderna delle opere, la fantasia di spessore assolutamente notevole, la realizzazione asciutta, precisa, la capacità di incuriosire. Cercammo ti nome dell'Artista: Leonardo Cumbo. Ora è qui, alle Giornate della Cultura. Un artista che non ha bisogno di consigli, impartisce una lezione profondamente limpida. Semmai, sommessamente, verrebbe voglia di sugggerirgli: non lasciarti consumare troppo dall'arte.
"....Tutta la scultura di Leonardo Cumbo - dice Marcello Palminteri - è carica di un'ironia a metà strada tra razionale ed irrazionale.
Intanto per la scelta dei soggetti rappresentati, sparsi di normalità e di banalità (quella banalità che, in fondo è del nostro tempo). Poi, per il modo non conformista, libero, che l’artista ha scelto come circostanza d’analisi della scultura.
Una libertà che Cumbo può permettersi grazie al forte metodo che possiede, alla tecnica ed alla rapidità d'esecuzione di cui è capace.
Cosi perviene ad una scultura in perenne equilibrio tra sentimento e forma, dove l'assoluta originalità, mentre mette in risalto la sicurezza di linguaggio, allude sempre ad una semplicità viva di senso, in virtù di un'energia espansiva che conquista lo spazio e lo spettatore..."
"....Con le sue peculiarità scultoree - è un pensiero di Francesco Giuliano - e il valore di alcune materie impiegate arricchisce una struttura che è un ponte ideale tra l'opulenza culturale della Magna Grecia ed il Terzo millennio, ormai alle porte...".
Su questo personaggio c'è molto da dire. La sua concezione dell'arte e le applicazioni pratiche, tratte dal suo talento, lo pongono tra gli innovanti di quest'epoca…